Prendete un pizzico di Londra, aggiungete una manciata di Oxford, qualche goccia di Liverpool e il gioco è fatto! Bristol, coloratissima città sulle sponde del fiume Avon, è un ibrido meraviglioso, unico e perfetto. È il tesoro nascosto dell’Inghilterra, una destinazione alternativa alle città britanniche più rinomate, ricca di storia, arte e divertimento.

Bristol è famosa in tutto il mondo per il Clifton Suspension Bridge, un capolavoro ingegneristico di metà Ottocento, che sovrasta la gola dell’Avon a 75m d’altezza. È possibile attraversarlo in macchina o a piedi, osservarlo dal basso oppure dalla vetta della vicina Observatory Hill dove sorge il Clifton Observatory. La vista da quassù è incantevole: il ponte sospeso è visibile in tutta la sua lunghezza – ben 412 metri – e altrettanto le due torri che lo sorreggono e uniscono la contea di Bristol col Somerset. Un panorama del genere vale davvero la fatica della scalata, soprattutto al tramonto.

La vista di cui si gode dalla Cabot Tower non è da meno. Questa torretta di 32 metri, edificata con pietra arenaria rossa e con la tipica pietra di Bath, color crema, per le decorazioni, si trova nel cuore del Brandon Hill Park. Venne innalzata in memoria del navigatore veneziano Giovanni Caboto (John Cabot per gli inglesi), il quale salpò dal porto di Bristol a bordo della caravella Matthew alla volta di quella terra a nord degli Stati Uniti che oggi chiamiamo Canada.
Salire sulla torre è gratuito e permette di apprezzare soprattutto il tessuto urbano della città, con le sue casette colorate, la vasta area del porto e la Cattedrale della Santa e Indivisibile Trinità.
A proposito della cattedrale voglio aprire una parentesi, perché tra le tante visitate in giro per l’Inghilterra questa è tra le mie preferite. Fu fondata come abbazia agostiniana alla fine del XII sec. e ingloba i resti dell’antica struttura normanna. L’origine spiega infatti le dimensioni relativamente esigue: non fu mai concepita come cattedrale ma come abbazia – appunto – annessa al monastero di Sant’Agostino e non ha avuto affatto vita facile. È una delle poche costruzioni religiose sopravvissute alle distruzioni dei puritani (oltre che a un incendio e a vari altri attacchi durante i secoli).
Si affaccia su College Green, un parco comunale perfetto per rilassarsi o fare un pic nic. Sul fronte opposto alla cattedrale ha sede invece il City Council, dalla forma semicircolare.

La cattedrale è classificata come “listed building”, cioè come edificio che non può essere modificato in alcun modo senza una particolare autorizzazione. Si tratta di un monumento di grado I proprio come Buckingham Palace a Londra, Stonehenge, o il palazzo di Aston Hall a Birmingham. Tutte costruzioni ritenute di eccezionale interesse.
C’è un ultimo aspetto di cui parlare, il più caratteristico. Ebbene, se è discutibile il fatto che esistano ponti più stupefacenti del Clifton Suspension Bridge e che la cattedrale di Worcester abbia una storia più affascinante di quella di Bristol, tutti sono d’accordo su una cosa: che Bristol è la regina indiscussa della street art.

Ha dato i natali al più grande e acclamato writer del mondo: il provocatorio e geniale Banksy. Una vera leggenda vivente, la cui identità resta insvelata. L’artista ha disseminato per le vie della città moltissimi graffiti, eseguiti per lo più con la tecnica dello stencil, come quello in Frogmore Street, Well Hung Lover (o Naked Man Hanging From Window, 2006). Nel 2009 quest’opera è stata deturpata dal lancio di palline di colore blu, sparate con marcatori da paintball, si ipotizza da parte di qualche artista rivale di Banksy, e ad oggi, nonostante il restauro, le macchie risultano ancora visibili.
Banksy non è infatti l’unico street artist della città, che è tappezzata ad ogni angolo di graffiti, tag, murales e stencil, specie nel quartiere di Stokes Croft, ma è senza dubbio il più conosciuto. Alcune sue opere si trovano ormai anche in musei e gallerie d’arte, a dimostrazione del fatto che il pregiudizio comune che quella di strada non sia Arte si sta lentamente sbriciolando. Una di queste si trova proprio a Bristol, nel Bristol Museum & Art Gallery, o anche alla Manchester Art Gallery.
Un segno evidente del dinamismo culturale made in the Uk di cui Bristol è orgogliosamente portavoce è anche la musica – gruppi come i Massive Attack e i Portishead sono nati proprio qui! – oltre al gran numero di festival che hanno luogo durante tutto l’anno.
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