Rapisce, stupisce, incanta. Copenaghen, come dice la colonna sonora di un vecchio film, è la “bianca sirena del nord”. Una creatura leggendaria e seducente. Sarà forse una coincidenza se il suo simbolo è proprio la tanto amata/odiata statua della Sirenetta di andersiana memoria? Io non credo.

København – in danese – è stata una delle capitali europee più visitate nel 2019 e il merito, almeno in parte, si deve alla nomina a città “Best In Travel” 2019 da parte di Lonely Planet. Sulla lista di coloro che si sono lasciati ammaliare dal suo fascino in quest’anno che ormai volge al termine ci sono anch’io. Il risultato? Ora ho un gran voglia di trasferirmi in Danimarca.
È una città fuori dal comune, bella, pulita, silenziosa, efficiente, a misura d’uomo. Troppo perfetta per essere vera, direte, eppure questo spiega perché tutti, ma proprio tutti, sono pazzi per Copenaghen.
L’attrazione che più di ogni altra vi farà innamorare è il Parco divertimenti di Tivoli (o Giardini di Tivoli). È il posto più stupefacente da vedere in città, uno di quei luoghi che ti restano dentro perché racchiudono qualcosa di magico, capace di risvegliare il/la bambino/a che c’è in ognuno di noi. E, non a caso, Walt Disney ha tratto ispirazione da questo parco.

Tivoli è stato realizzato alla metà dell’800 e pare conservi al suo interno le montagne russe in legno ancora funzionanti più antiche al mondo (le rutschebanen). Sembra inoltre che sia stato realizzato per distogliere i cittadini dalla politica durante il regno di Cristiano VIII. Accanto alle attrazioni più spericolate, dispone di splendidi giardini paesaggistici, di negozi, di un laghetto artificiale e di un teatro (Teatro della Pantomima). La cura e la ricercatezza dei dettagli vi lasceranno a bocca aperta. D’estate vi si tengono concerti e a dicembre il tradizionale mercatino di Natale.
I Giardini di Tivoli si trovano a due passi dal municipio, dalla Ny Carlsberg Glyptotek e dalla stazione ferroviaria. Non è aperto tutto l’anno, è bene quindi consultare il sito ufficiale. Il mio consiglio è di visitarlo la sera, quando le luci lo rendono particolarmente suggestivo.

Con le sue caratteristiche casette colorate, le bici, i lucchetti degli innamorati con le iniziali incise, le vecchie barche ormeggiate, il profumo di burro e di caffè che esce dai locali (se ne beve moltissimo), il Nyhavn Canal è il fulcro del turismo di Copenaghen.
In almeno tre di queste vivaci abitazioni affacciate sul canale visse Hans Christian Andersen, il celebre scrittore danese conosciuto soprattutto per le fiabe, dalla “Sirenetta” al “Brutto anatroccolo” alla “Principessa sul pisello”. E in effetti, stando al suo aspetto attuale, il canale di Nyhavn ha un’aria un po’ fiabesca (ci si aspetterebbe quasi di veder uscire dalle porticine di queste case degli gnomi oppure Hansel e Gretel).
La zona è molto frequentata ma tranquilla e costituisce uno degli scorci più romantici e peculiari della città. Un altro di quei luoghi insomma che vi faranno battere il cuore. In più è un buon punto di partenza per raggiungere il quartiere reale, il Kastellet, Christainsvn e il castello di Amalienborg. Perciò prendetevela comoda e adottate le abitudini del luogo: non c’è niente di più danese di una passeggiata tra queste casette dai colori pastello degustando un morbido kanelsnurren!

Tutta un’altra storia la visita alla vicina Christiania (o Libera Città di Christiania). Si tratta di un vero e proprio esperimento sociale, unico al mondo e in un attimo dalla favola si passa alla più pura utopia. Semplicemente surreale, ma davvero interessante.
Christiania venne fondata da un gruppo di hippie europei negli anni ’70 come città autogestita, anarchica e pacifista. Questi ultimi occuparono un’area abbandonata corrispondente a una vecchia base militare e nelle ex caserme iniziarono a sorgere così botteghe, ristoranti, cinema, una radio e tutto ciò che poteva servire alla comunità. All’interno dei suoi confini era ed è consentita la vendita e il consumo delle droghe leggere (assolutamente vietate sono invece le droghe pesanti), si può circolare solo a piedi (o in bici) e chiaramente è bandito l’accesso alle forze dell’ordine. Nonostante le pressioni da parte del governo danese per la sua dismissione, continua a esistere e ad attrarre turisti da ogni dove.

La situazione a Christiania è stata normalizzata, un unico consiglio: non scattate foto lungo la rinomata Pusher Street. Qui hashish e marijuana vengono venduti apertamente in chioschi e banchetti e le foto infastidiscono gli spacciatori.
Infine non posso non parlare dell’architettura e del design, due campi in cui la Danimarca è maestra. Gran parte del fascino della città risiede infatti nell’urbanistica e nella filosofia che si cela dietro il modo di costruire e arredare dei danesi. Copenaghen è puntellata da edifici dalle forme davvero insolite, innovativi ma estremamente funzionali e a basso impatto ambientale. Sono pur sempre gli inventori dei mattoncini Lego, dovrà significare qualcosa!
Il rispetto dell’ambiente è sempre al primo posto. La natura non viene scavalcata, si fonde col paesaggio urbano e viceversa, mentre le nuove costruzioni convivono armoniosamente con quelle preesistenti. Gli stili e le epoche si mescolano e così accanto ai tesori rinascimentali (ad esempio il Rosenborg Slot) si trovano alcuni sorprendenti edifici contemporanei, come il cosiddetto Diamante Nero, ovvero la Biblioteca Reale, e il vicino Dansk Arkitektur Center, il Teatro dell’Opera, la nuova sede del Ministero delle Imposte ma anche tanti edifici residenziali e palazzi disseminati per la città.

Quella per il design è una vera e propria mania. Da sempre in Danimarca l’attenzione al design degli oggetti e della mobilia ha ricoperto un ruolo centrale, soprattutto aiutandoli a creare ambienti caldi, accoglienti, piacevoli da vivere. E ciò vale tanto per i luoghi pubblici – caffetterie, alberghi, ristoranti, librerie – quanto per quelli privati. A Copenaghen si tiene ogni anno un Festival del Design e non lontano dalla Marmorkirken si trova il Designmuseum Danmark.
Insomma, qui il futuro è già arrivato e di un futuro così – senza frenesia, senza smog, senza degrado – non ci si può che innamorare.
A dimostrazione del fatto che Copenaghen è una capitale green basta vedere il numero delle biciclette, di gran lunga superiore a quello delle automobili. Usare le due ruote è buon modo per ridurre le emissioni di Co2, lo stress per la ricerca di un parcheggio, eliminare l’inquinamento acustico e mantenersi in forma.
2 pensieri su “Tutti pazzi per COPENAGHEN, capitale “Best in Travel” 2019”