Amalfi, oh dolce Amalfi, perla della costiera oggi, repubblica marinara un tempo. Quanti amori consacrati in questi luoghi incantati, quante lacrime versate dai viaggiatori che salpavano dal tuo porto e da quelli che, ora, vengono a farti visita. Perché? Perché cara ci costi, ebbene sì. Ed ecco svanita la poesia.
La costiera amalfitana è notoriamente costosa, è risaputo, motivo per cui vi consiglio di visitarla in bassa stagione e di seguire i pochi semplici consigli che trovate qui sotto per risparmiare. (Basti pensare che per una sfogliatella si può arrivare a spendere anche 5 euro!) Ma dopotutto, almeno una volta nella vita, merita davvero di essere esplorata.
1. Alloggiate a Napoli o a Salerno, l’offerta è più ampia ed economica, i collegamenti sono comodi e raggiungere le due città è facile sia che veniate da Sud che da Nord, in macchina o in treno. Per 3 notti, in appartamento, considerate tra i 75 e i 100€ a persona. Ma se i vostri standard sono più elevati, di hotel ce ne sono parecchi.
2. Raggiungere Amalfi: d’estate è sicuramente molto romantico godersi il viaggio a bordo di un bel traghetto, d’inverno magari no. L’alternativa è il molto molto meno emozionante bus SITA. A qualsiasi ora lo prendiate è infatti sempre super affollato, il che spesso può significare niente posto a sedere e dunque trascorrere un’ora e quindici minuti di curve a gomito appesi alle maniglie come delle scimmie a un ramo (con annesso senso di nausea alla vostra discesa). Ma potrete avere tutto questo al costo di 4.80€ a/r con partenza da Salerno. (Se fate base a Napoli raggiungete Salerno in treno, il biglietto costa poco meno di 5€ e la durata del viaggio si aggira sui 40 minuti).

Il panorama lungo il percorso è comunque mozzafiato, assicuratevi perciò i posti sul lato sinistro (se riuscite a sedervi), così da scattare foto anche di Ravello, Maiori o Minori e degli altri paesini di passaggio.
3. Visitare il Duomo di Amalfi: il costo del biglietto è 3€ e comprende il Duomo, il Chiostro del Paradiso, la Cripta di Sant’Andrea e il Museo Diocesano (basilica del Crocefisso). Si tratta dell’attrattiva principale della città, o meglio l’unica. Leggendo qua e là su vari siti e blog, credevo davvero fosse necessaria almeno un’ora per la visita completa, ma mi sbagliavo. Dipende dal vostro interesse ovviamente, ma ve la potrete cavare rapidamente con 15-20 minuti in tutto, foto comprese. La facciata, infatti, resta la cosa più bella dell’intero complesso.

Sempre in rete troverete scritto che nel periodo invernale, da novembre a febbraio, il complesso è visitabile tra le 10 e le 13.00 oppure le 14.30 e le 16. Niente di più falso: l‘orario è continuato!
⇒ Tra le curiosità da vedere nella cittadina c’è la Fontana de Cape ‘e Ciucci. Fu realizzata nel XVIII sec. e il nome rimanda ai due volti marmorei scolpiti ai lati e al fatto che servisse per abbeverare gli asini che scendevano da Pogerola carichi di frutta e verdura. Dagli anni ’70 viene allestito un presepe nella fontana con pietre prelevate dalla Valle dei Mulini e statuite in gran parte sommerse nella vasca.
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