Come proposito per l’anno in corso, mi sono ripromessa di dedicarmi ad approfondire la conoscenza della Spagna, Paese che mi ospita in quel di Madrid ormai da… da un po’! Così, ho colto al volo l’occasione datami da una domenica come tante e mi sono imbarcata su un treno con destinazione Valladolid per una gita di 24h nella città capoluogo della Castiglia e León.

Con l’alta velocità, sia che si scelga un treno della rete nazionale spagnola Renfe, sia che si opti per la compagnia francese Ouigo, il tempo di percorrenza Madrid-Valladolid è di un’ora esatta. Risulta, dunque, perfettamente fattibile andare e tornare in giornata, sebbene mi sentirei di consigliare altre mete più vicine a Madrid, come Toledo o Segovia ad esempio, a chi volesse fare un’escursione di un giorno durante una prima visita della capitale spagnola.
Tornando a Valladolid, se si arriva in treno come nel mio caso, qualsiasi itinerario non può che prendere avvio dalla stazione Campo Grande, la stazione ferroviaria principale (l’altra, la stazione Valladolid-Universidad quasi non ha traffico). Una volta scesa, perciò, mi sono diretta verso il centro e, da qui, ho iniziato a scoprire a piedi la città.
Mattina
Ho cominciato la giornata con la visita al Museo Nacional de Escultura, il più importante di Spagna nel suo genere e tra i maggiori a livello internazionale. Espone una vasta collezione di opere in legno policromo, di sculture del Rinascimento e del Barocco spagnolo, ma anche una piccola collezione di disegni, mobilia e pregiati esempi di arti applicate. Non mancano poi le riproduzioni di grandi capolavori della statuaria, come la maschera di Agamennone conservata ad Atene o il gruppo scultoreo del Laocoonte ospitato nei Musei Vaticani.
Gli artisti sono i più illustri: da Pedro e Alonso Berruguete a Juan de Juni, da Gregorio Fernández ad Alonso Cano, passando per Luisa Roldán, la più importante scultrice del barocco spagnolo. Molti di questi nomi, forse, a tanti non diranno nulla, ma posso assicurare che quando si inizia a conoscere un po’ la Spagna diventano presto familiari.








Pur essendo un’istituzione unica, la struttura del museo si compone nel complesso di tre sedi: il Collegio di San Gregorio, il Palazzo di Villena e la Casa del Sol con la Chiesa di San Benito il Vecchio. I tre edifici sono sostanzialmente allineati lungo la Cadenas de San Gregorio, tant’è vero che si parla di una vera e propria “strada-museo”. Pertanto, si può dire che la visita prenda avvio proprio dall’esterno del complesso, ammirando il colossale ingresso in stile tardo gotico del collegio che, nella sua ricchezza di dettagli e nella sua esuberanza decorativa, riesce davvero a lasciare chiunque a bocca aperta.
Terminata la visita del museo, la tappa successiva è stata la vicina Chiesa di San Paolo e San Gregorio, uno dei simboli di Valladolid. La facciata – in stile gotico-isabellino con elementi rinascimentali – è probabilmente la parte più stupefacente, ma anche dare una sbirciatina all’interno tutto sommato vale la pena e non porta poi via così tanto tempo.

Pranzo
A questo punto, dopo tanta cultura, la fame ha iniziato a farsi sentire!
Mi sono avvicinata alla centrale Plaza Mayor, la quale – come nella maggior parte delle città spagnole – è il cuore della vita vallisoletana e del turismo. Qui, se il meteo lo permette (dato che è piuttosto variabile in tutta la regione), ci si può accomodare su una panchina al sole per consumare il proprio pranzo al sacco.

In alternativa, nelle stradine circostanti la Plaza Mayor non è difficile trovare tapas bar, taverne e ristoranti in cui assaggiare qualcosa di tipico. Io sono stata da “La Tasquita”, una scelta più o meno casuale, che però non ha deluso le mie aspettative né in fatto di tapas, né di vino. Obbligata, per chi lo gradisce, la scelta di un vino della Ribera del Duero.
Pomeriggio

Terminata la sosta mangereccia, mi sono incamminata verso il Parque de las Moreras per una passeggiatina lungo il fiume Pisuerga, prima di reimmergermi nel centro storico e visitare gli ultimi punti di interesse in lista.

Così, ho fatto tappa alla Cattedrale, alla Chiesa di Santa Maria de La Antigua, alla Plaza de la Universidad – dove è stata collocata la piuma simbolo del Camino de la Lengua Castellana – e infine al Pasaje Gutiérrez. Questo è uno dei 3 esempi ancora oggi visibili in Spagna di galleria commerciale coperta, ispirata all’architettura “Beaux Arts”. Venne inaugurata nel 1886 e ospita diversi tipi di negozi, bar e caffetterie.
Prima avviarmi alla stazione, ho deciso quindi di concludere la mia gita a Valladolid gironzolando nel Parque Campo Grande. Si tratta di un grazioso parco cittadino, abbellito da fontane, da un piccolo stagno e abitato da pavoni, papere, fagiani e tacchini. È il luogo ideale in cui rilassarsi dopo aver camminato tutto il giorno in lungo e in largo per la città, ma soprattutto è uno spot perfetto per godersi il tramonto immersi nel verde.

E se c’è ancora tempo a disposizione prima di rimettersi in marcia verso casa? Beh, il mio consiglio è di fermarsi nel pittoresco bar “El Colmao de San Andres”, in Calle del Parroco Domicio Cuadrado, per consumare un buon aperitivo, in un ambiente eclettico, decisamente kitsch, ma con un’atmosfera così familiare che fa venire voglia di tornare o di non andarsene mai!







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