È arrivato dicembre.
E, come ogni anno in questo periodo, è tornata a farsi sentire quella strana vocina interiore che ci incita a partire. A lasciare a casa lo stress, il lavoro, la routine, perché… Hey! Sono stati 12 lunghissimi mesi e tu, sì proprio tu, meriti una bella vacanza!
Le ferie estive però sono così lontane, sia quelle passate che quelle future, e come si fa ad affrontare l’inverno senza neanche una piccola pausa fino alle prossime vacanze? Servirebbero giusto un paio di giorni, un winter break ecco, per spezzare la routine e riprendere fiato.

Questa volta dunque, anziché mettere a tacere quell’insolente vocina, come faresti di solito, hai deciso di ascoltarla. Ti rispondi che si, quest’anno un bel viaggetto te lo sei proprio meritato e che di aspettare fino alla prossima primavera non se ne parla!
Parole sante! Ma dove si va?
Niente panico. Per tua fortuna, sei nel post(o) giusto e quella che sto per proporti è la destinazione che fa proprio al caso tuo: provare per credere!

Riga è la meta ideale per chi ha i giorni di ferie contati, per chi vuole interrompere la routine, rifugiarsi in una città silenziosa e soprattutto non presa d’assalto dai turisti.
È una capitale piuttosto piccola, molto vivace a livello culturale, sorprendente dal punto di vista architettonico e servita da autobus, treni e traghetti in modo davvero efficiente. Per questo, ben si presta a una rapida evasione dalla quotidianità, se poi si ha la fortuna di trovarla ammantata di bianco e addobbata a festa, come è capitato a me, può trasformarsi in un’esperienza davvero magica, fiabesca, incantata. Un perfetto winter break, insomma!

Nel mio caso, il mini-viaggio fatto a Riga è stato un toccasana contro lo stress e il tran tran ordinario che mi stavano logorando. Mi ha ricaricata nonostante le temperature abbiano raggiunto durante il mio soggiorno i -13°/-14°!! Un’eccezione, mi hanno confermato alcuni local, ma c’è da aspettarsi comunque il freddo vero.
In inverno, infatti, non è proprio la prima destinazione a cui si penserebbe, visto il clima rigido e le poche ore di luce, lo so, ma proprio per questo mi sento di consigliarla in questo periodo dell’anno. Essendo bassa stagione, sarà poco frequentata e potrai trovare prezzi più che vantaggiosi sia sui voli che sugli alloggi!
Bastano 48h per una visita accurata, godibile e senza stress di Riga e in questa mini-guida ho raccolto tutto ciò che devi assolutamente vedere in città.




La Città Vecchia
Il quartiere della Città Vecchia, la Vecriga, non può che essere il punto di partenza per l’esplorazione della capitale lettone. Costituisce il cuore storico di Riga, la sua anima medievale, quella più pittoresca e senz’altro più rappresentativa delle sue lontane origini. L’ideale è optare per una visita guidata che, in 1h30/2h circa e con meno di €20, ti farà scoprire i monumenti caratteristici, le leggende e i segreti della città.
L’intera area è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità nel 1997 e ingloba alcune celebri architetture, quali: la Casa delle Teste Nere, i cosiddetti Tre Fratelli, il Palazzo della Grande Gilda e l’iconica Casa del Gatto. A questi si aggiungono il Castello – da qualche anno sede presidenziale – molti edifici religiosi, come il Duomo, la Chiesa di San Pietro e svariati musei.
Uno fra questi è il Museo della Guerra lettone, allestito all’interno di una singolare struttura: la Pulvertornis o Torre delle Polveri, eretta nel ‘600, la quale, al suo esterno, reca ancora i segni di vari conflitti bellici.

L’ingresso è gratuito ed è bene specificare che per visitare questo museo non serve essere degli esperti nell’arte della guerra.
È una tappa essenziale per conoscere la storia politica del Paese e della conquista dell’indipendenza. È utile però soprattutto – lo ammetto – per ripararsi dal freddo dopo il calar del sole!



A due passi dal Museo, prima di lasciare il centro storico, vi è la Porta svedese, attrazione che potrebbe passare inosservata ma che al contrario resta uno dei principali punti di interesse di Riga. Chiedi alla guida di raccontarti qualche aneddoto che vede questo luogo come protagonista, ce ne sono alcuni davvero sorprendenti.
Il quartiere Art Nouveau
È la zona più seducente, più elegante e sfarzosa di Riga, quella che non ti aspetti da una capitale baltica e di cui non si sente mai parlare. Per me è stata una vera rivelazione e sono certa lo sarà anche per te!
Ci troviamo nel centro moderno della capitale, più a nord rispetto a quello storico, caratterizzato da un’architettura radicalmente diversa per dimensioni, colori, stile. Si ritorna indietro, negli anni a cavallo tra l’800 e il ‘900, quando fuori dalle mura della città si iniziò a costruire la nuova Riga dopo aver abbattuto le antiche casette in legno.
Il sabato vi è un tour specifico dell’Art Nouveau di Riga, prenotabile, se vi è posto, fino a 24h prima della partenza (meglio assicurarselo con anticipo però). Altrimenti, se preferisci girovagare liberamente, il mio suggerimento è di concentrarsi su Alberta Iela ed Elizabetes iela (Iela in lettone vuol dire “strada”), le due vie su cui si sviluppa il grosso degli edifici in stile Art Nouveau.

Si tratta di una zona in prevalenza residenziale, dove spiccano le sedi di alcune ambasciate (come quella tedesca), cinema e teatri. Il carattere eclettico di questi palazzi, letteralmente uno dopo l’altro, lascia senza parole. È tutto un susseguirsi di sfingi, mascheroni, draghi, serpenti, richiami alla mitologia e ad elementi neoclassici, armonizzati e alleggeriti nella loro imponenza dall’uso di colori chiari come il bianco e l’azzurro.

Da notare un edificio che sembra stonare tra gli altri in Alberta iela 11. I toni sono decisamente più cupi rispetto ai tipici palazzi in Jugendstil righese e rappresenta un tentativo di voler applicare ai dettami dello stile in voga all’inizio del secolo scorso l’uso di materiali più naturali: legno, scisto e arenaria.
Al termine della passeggiata, (consiglio nel pomeriggio) vale la pena fare una sosta al Riga Jugendstila Centrs – unico museo dedicato al patrimonio Art Nouveau nei Baltici – messo a punto in quella che era la casa dell’architetto Konstantins Peksens.
Merita uno sguardo, anche solo dall’esterno, la Cattedrale della Natività di Cristo e il Monumento alla libertà, innalzato per ricordare i caduti della guerra d’indipendenza.


Il quartiere moscovita

Dimentica il bianco, lo stile liberty, le linee aggraziate dei palazzi signorili: nel quartiere Maskavas Forstate, detto la piccola Mosca, non troverai nulla di tutto questo!
L’impatto è brutale, agghiacciante. L’aria che si respira sembra essere diversa dal resto della capitale, le persone appaiono diverse, guardinghe: è una realtà parallela, desolata e grigia. Si vedono ancora i resti di case bruciate, negozi distrutti, baracche, lamiere, mattoni rotti. Nella parte più a ridosso del fiume Daugava dove si trovava il ghetto ebraico, raso al suolo dalla furia nazista, oggi c’è il Museo dell’Olocausto che ricostruisce le drammatiche vicende vissute dalla comunità ebraica lettone con fotografie e oggetti d’epoca.

Con questa premessa spero di non aver spaventato nessuno, anzi voglio sottolinearlo: merita assolutamente dare un’occhiata al quartiere (di mattina e non col buio, meglio). L’area subito dopo la stazione ferroviaria è tranquilla e sicura. Preparati però, non addentrarti troppo e sempre con discrezione, perché è come entrare nell’armadio che porta a Narnia… è un mondo a parte con altri codici e regole.

I principali punti di interesse della zona sono certamente il Mercato coperto, ricavato da cinque enormi hangar per dirigibili degli anni ’30, dove trovare cibo, souvenir e prodotti artigianali, e il Palazzo dell’Accademia delle Scienze. È conosciuto come la “Torta di compleanno di Stalin”, donata dal dittatore comunista alla popolazione lettone alla metà degli anni Cinquanta.
Per gli appassionati di storia, raccomando il Free tour della Riga comunista, per ripercorrere i momenti cruciali del passato sovietico della città e le vicende più misteriose sul KGB.

Da non perdere la vista dal diciassettesimo piano del Palazzo a 65m di altezza: è una delle più belle sulla città, dalla quale ammirare Riga in tutto il suo placido splendore.
Da quassù, non c’è il minimo dubbio sul perché la chiamino la perla del Baltico.





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